mercoledì 27 febbraio 2013


LA CREMA DI CARCIOFI

Ieri dal  mio fruttivendolo ho trovato dei bei carciofi freschi  ed ho deciso di  usarli per una crema. Io di solito preferisco frutta e verdura di stagione  ma questa volta ho fatto uno strappo alla regola. Per me i carciofi sono sinonimo di primavera . Buonissimi fritti con le cotolette di agnello  sono stati , in passato, il piatto forte delle feste pasquali nelle grandi tavolate campagnole.

CREMA DI CARCIOFI  
Ingredienti per  4 persone
6 grossi carciofi
50 gr. di farina
50 gr. di burro
Brodo di carne ½ litro ( lo faccio di solito con il” dado della casa”)
Panna 4 cucchiai
Latte 1 bicchiere
Aglio e prezzemolo
5 cucchiai di olio di oliva

Pulite i carciofi fino alle foglie tenere, tagliate ciascuno in 8 pezzi ( se all’interno ci fosse della peluria toglietela con la punta di un coltello) metteteli in bagno in una ciotola con dell’acqua dove avrete spremuto un limone.  Ponete una padella sul fuoco con  l’olio e 3 spicchi d’aglio, quando cominciano ad imbiondire buttate i carciofi scolati e cuocete a fuoco vivo girando con regolarità. Dopo circa 15 minuti aggiungete un po’ di brodo e continuate  a cuocere fino a che non si bucano bene con la forchetta. Intanto in un tegame sciogliete il burro, aggiungete la farina e fate tostare, unite il latte e mescolando bene anche il brodo rimasto, dovranno bollire a fuoco lento per circa ½ ora. Mettete da parte 8 pezzi di carciofo e  passate i restanti al mixer,  quindi uniteli alla crema e continuate a cuocere per altri 10 minuti. Aggiustate di sale, togliete dal fuoco, legate con la panna , mescolando bene. Servite la crema con sopra due pezzetti di carciofo  per ogni piatto e poco prezzemolo tritato.  

                                        


lunedì 25 febbraio 2013

LA MARMELLATA DI LIMONI



Durante il periodo estivo faccio abbondanti quantità di marmellate, poiché uso la frutta dei nostri campi   ho la soddisfazione di prenderla nel miglior momento di maturazione e quindi con risultati abbastanza soddisfacenti .Anche in inverno per non perdere l'allenamento mi cimento spesso nella produzione di marmellate  con  frutta e verdura di stagione. Quelle di agrumi mi danno una notevole soddisfazione quando riesco a trovare la materia prima non trattata chimicamente. Con le arance ed i limoni è fondamentale perché nella preparazione si usa tutto il frutto compresa la parte esterna.

MARMELLATA DI LIMONI


                                                 

                                                                         
Ingredienti:
700 gr. di limoni non trattati
700 gr. di zucchero
4 bicchieri d'acqua

Lavare accuratamente i limoni, tagliarli a fettine sottili togliendo i semi.Metterli in una capace terrina e coprirli di acqua fredda, farli riposare per 12 ore quindi cambiare l'acqua facendo ancora riposare per un giorno.Far bollire abbondante acqua in una pentola e gettare i limoni, quando le scorze si bucheranno bene con una forchetta scolare. Nel frattempo sciogliere lo zucchero con i 4 bicchieri d'acqua, a fuoco dolce sempre girando, quando comincia a bollire unire i limoni e proseguite la cottura per circa 1 ora  mescolando spesso.La marmellata è pronta quando versando una goccia su un piatto bagnato forma una pallina solida. Io se devo usarla per le crostate la lascio un po' più morbida e dopo averla invasata la metto sotto vuoto facendola bollire. Se la voglio conservare per la colazione la faccio asciugare un po' in forno a 100 gradi.


 

mercoledì 20 febbraio 2013

PASTA SFOGLIA


Faccio di solito una dose abbondante di pasta sfoglia che poi divido a quadretti e conservo in frezer in maniera da usarla al bisogno
 Per 1200 gr. di pasta
500 gr. di burro o margarina
500 gr. di farina
200 gr. di acqua
5 gr. di sale
Impastare il burro con 170 g di farina, fare un panetto quadrato e metterlo in frigo. Con la restante farina fare una fontana unire il sale e l'acqua e impastare fino ad ottenere una pasta morbida ma non troppo tenera. Lasciarla riposare per una ventina di minuti quindi stenderla in una sfoglia di circa 1 cm.di forma quadrata e spolverizzarla di farina, quindi disporre al centro il panetto che abbiamo in frigo coprirlo con due dei lembi della pasta come per fare un pacchetto e piegare poi i due lembi restanti. Facendo attenzione che il burro non esca stendere la pasta così preparata in una sfoglia dello spessore di 2 cm. di forma rettangolare, ripiegare le due estremità verso il centro facendo combaciare i bordi,far riposare per 1/2 ora quindi stendere di nuovo e piegare ma nel senso inverso della piegatura precedente. Ripetere questa operazione per 3 - 4 volte.






PATE' DI FEGATO



Il prossimo fine settimana  avremo a casa una piccola festa perché un caro zio di mio marito festeggia i suoi primi ottanta anni. Io chiaramente sono la cuoca della festa, così oggi ho iniziato con le basi per le mie preparazioni. Ho fatto la " pasta sfoglia" che userò per la  torta, "la marmellata di limoni" che userò per la crostata, e il "patè di fegato" Che i miei figli amano particolarmente.


IL PATE' DI FEGATO

Questa ricetta trae  la sua origine dal " De re coquinaria" uno dei più antichi trattati di cucina pervenuti integralmente a noi. L'autore  fu Apicio un patrizio romano ricchissimo che adorava mangiar bene e che dilapidò la sua fortuna per soddisfare i capricci della  gola.
"Cuoci del fegato, tritalo e aggiungi pepe o 'liquamen'(una sorta di salamoia presente in tutte le cucine dell''antica Roma) o sale e aggiungi olio - fegato di lepre, di capretto, di agnello o di pollo -e se vuoi, dagli forma di pesce, versaci sopra olio verde".
Quella che ho trascritto sopra è la traduzione dell'originale, io lo faccio così:
Prendo circa 300 gr. di fegato di agnello o di pollo che sono quelli che di solito ho a disposizione, li pulisco e li metto in una casseruola con un trito abbondante di cipolla, due foglie di alloro e due acciughe lavate e spinate quando cominciano ad arrostire sfumo con del vin santo,ma si può fare anche con del marsala. Se le acciughe non avranno insaporito a sufficienza  aggiungo un po' di sale. Poi frullo con tutto il liquido e   un po' di burro morbido, ottengo   un composto liscio ma abbastanza sostenuto che metto in uno stampo foderato. Faccio raffreddare e sformo prima di servire.

                         


sabato 16 febbraio 2013

I PICI


 I PICI


Ieri ho ricevuto una mail da una mia ospite che mi chiedeva la ricetta di una pasta che aveva mangiato al Caggio,avevo come unico indizio che era stata presentata come pasta povera. Nella nostra tradizione molti sono i piatti poveri ma quello che li batte tutti penso siano i "pici con le briciole"
Infatti unici ingredienti sono: farina, acqua, pane raffermo, olio ed un po' di pecorino stagionato

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Se devo fare la pasta per 6 persone impasto 600 grammi di farina con 280 grammi di acqua e un po' di sale
ottengo una palla liscia che faccio riposare per circa un'ora coperta con una ciotola in modo che non si secchi. Poi  tiro la pasta  in una sfoglia alta circa 1 cm. quindi la taglio a listarelle  che vado a lavorare (appiciare) con le mani in modo da ottenere degli spaghetti piuttosto grossi. Mentre li faccio li sistemo in un canovaccio infarinato in modo che non si tocchino. Intanto metto sul fuoco una padella  con olio e 4 spicchi di aglio interi
quando cominciano ad imbiondire aggiungo della mollica di pane che dovrà dorare mentre continuo a girare. Aggiusto di sale e pepe (il pepe può essere sostituito con del peperoncino). Intanto in una grossa pentola l'acqua preventivamente salata comincerà a bollire, è l'ora di buttare i pici. Per la cottura io considero tre minuti da quando cominciano a salire in superficie. Li scolo e li metto nella padella delle briciole aggiungendo pecorino stagionato grattugiato.Mantecati un po' sono pronti per essere serviti.










                                           

                           
Durante la stagione estiva quando i pomodori sono pieni di sole sono molto buoni anche conditi con un sugo di pomodoro, veloce e profumato.
Si prende la solita padella con olio ed aglio e quando imbiondisce si butta del pomodoro ben maturo pelato e fatto a pezzi, sale e peperoncino. Facciamo cuocere per circa 20 minuti  e si aggiunge del basilico fresco. In questo caso il formaggio sarà parmigiano reggiano.

                                         


Nella stagione più  fredda è invece consigliato un ragù di carne.

                                       

giovedì 14 febbraio 2013

I QUARESIMALI, BRUTTI BONI, CANTUCCINI



Ieri era il primo giorno di Quaresima quindi oggi non posso che parlare dei "quaresimali" che sono un tipo di biscotti scuri a forma di lettere o numeri, nati nelle cucine dei conventi toscani e che venivano consumati tra carnevale e Pasqua.Oggi si possono trovare solo nei forni o pasticcerie di Firenze e dintorni. Io li faccio  per dare colore e varietà ai vassoi in cui servo "cantuccini" e  "brutti boni"

QUARESIMALI

Ingredienti:
Farina gr: 200
Zucchero gr: 200
Mandorle sgusciate e tostate gr:50
Nocciole sgusciate e tostate gr. 50
Chiare d'uovo 3
Cacao amaro in polvere gr. 50
Una bustina di vaniglia
Un pizzico di cannella in polvere
Mezza busti di lievito per dolci ( circa 8 gr.)

Macinate mandorle e nocciole riducendole in polvere, mischiatele bene con la farina, lo zucchero,il cacao,la vaniglia, la cannella id il lievito. Ora montate a neve ferma le chiare e unite il misto di  ingredienti lavorando con la spatola da sotto in su ,per non smontare la neve. Ottenuto un impasto omogeneo cercate di dare la forma ai biscotti deponendoli in una piastra da forno su cui avrete deposto l'apposita carta. A cuocere per  circa 15 minuti a 140 gradi.

                                       


BRUTTI -BONI

Ingredienti:
Mandorle sgusciate g 350
Zucchero gr. 300
4 chiare d'uovo

Tritate le mandorle un po' più grossolanamente della ricetta precedente (senza ridurle in polvere), poi mischiatele bene con lo zucchero. Montate con il mixer le chiare a neve e amalgamate alle mandorle. Ora aiutandovi con due cucchiaini formate delle palline che farete riposare per circa un'ora e quindi porrete a cuocere in forno basso per circa 30 minuti.



                                           
                                     

CANTUCCINI
  
Ingredienti:

Farina 400 gr.
Zucchero 250 gr.
Mandorle sgusciate 250 gr.
2 uova
3 rossi d'uovo
1 bustina di lievito
La scorza di un arancio (solo la parte Arancione)
Poco sale
 Montate bene i tuorli e le uova con lo zucchero,dovranno apparire chiari e spumosi, aggiungete la farina a cui avrete ben mischiato il lievito,le mandorle che avrete fatto tostare leggermente in forno, un pizzico di sale e la scorza di arancia . Con la pasta ottenuta fate dei filoncini larghi circa 3 dita e alti 1.Si cuociono a 180 gradi per circa 20 minuti. Toglieteli dal forno e tagliateli di traverso dandogli la tipica forma . Rimetteteli in forno per altri 10 minuti per renderli più croccanti.
Tutti questi biscotti  vi consiglio di conservarli in barattoli di vetro altrimenti se assorbono l'umidità dell'aria perdono di friabilità.







    




martedì 12 febbraio 2013

IL CONIGLIO

In passato alcune persone hanno mostrato una certa diffidenza per questa carne ( nel dopoguerra esisteva spesso il sospetto che venisse servito gatto ) poi c'è stato il fenomeno dell'adozione di questi docili animali come  domestici  da qui lo scarso entusiasmo  per la loro carne . Io invece ho il ricordo del" coniglio di nonna Maria " come di uno dei piatti più saporiti e più profumati della mia infanzia. Erano sempre conigli allevati in campagna con mangimi naturali  ben "graniti" ma non duri come diceva lei.Infatti, ho saputo poi,  un buon coniglio deve avere intorno ai 5 mesi di età e pesare circa un chilo e duecento grammi.
Per cucinarlo alla maniera di  mia nonna mi servono:
Un coniglio di campagna
2 pomodori maturi ( o l'equivalente conservati )
Una cipolla grossa
Due carote
Un gambo di sedano
uno spicchio d'aglio
Rosmarini e Salvia
Basilico (quando possibile)
Vino bianco
Olio di oliva
Sale e pepe
Tagliare il coniglio senza testa, in dodici pezzi, tenerlo in bagno in acqua fresca per un'ora quindi porlo in un tegame senza olio,accendere un fuoco un po' vivace in modo che la carne butti fuori l'acqua che dovrà essere eliminata. Quando il tegame rimarrà asciutto mettere 1/2 bicchiere di olio di oliva, l'aglio e la cipolla, la carota, ed il sedano tagliati grossolanamente, il rosmarino e la salvia legati in un mazzetto. Appena la carne comincerà a colorirsi, bagnare con un bicchiere di vino bianco che dovrà evaporare ,a questo punto  salare pepare e aggiungere i due pomodori tagliati a tocchetti. Cuocerà ancora per un'ora a fuoco basso, se necessario si può ammorbidire con qualche cucchiaio di acqua calda.

                                         

lunedì 11 febbraio 2013

IL CASTAGNACCIO

Questa mattina ci siamo svegliati ed una soffice coltre di neve aveva ricoperto tutta la campagna circostante. Quando ho aperto la finestra l'aria era pungente, ho pensato:  è il tempo giusto per fare il "castagnaccio" Questo è un dolce povero il cui profumo riporta a giornate fredde passate davanti al fuoco nelle grandi cucine di campagna dove la castagna era sempre presente. Si mangiava fresca, secca,cruda, bollita,arrostita e poi se ne faceva  "farina dolce" che cucinata sostituiva sia la minestra che il pane. In questi menù il castagnaccio era il piatto più ricco e completo.

Ingredienti per 4 persone
Farina di castagne gr. 300
Uvetta gr. 80
Pinoli gr. 30
Noci 5
Rosmarino
Acqua gr. 400
Olio di oliva
Poco sale
Mettete la farina in una zuppiera insieme al sale, l'acqua e 2 cucchiai d'olio, mescolate bene fino a che non avrete una pastella bella liscia e morbida. Ungete una teglia con 3 cucchiai di olio e versate l'impasto che non deve superare l'altezza di un dito.Ora mettete sopra l'uvetta che avrete precedentemente ammollato, le foglie di rosmarino, i pinoli, e le noci pulite e spezzate.   In forno medio per 40 minuti.

                                         

                                             

LA SCHIACCIATA FARCITA

I dolci di carnevale risultano tutti un po' secchi così ho pensato di ingentilire la schiacciata alla fiorentina con una adeguata farcia che la rendesse più morbida. La crema che uso è a base di arancia. Necessitano : 2 tuorli d'uovo,250 gr. di panna fresca da montare, 2 arance, 2 cucchiai di zucchero semolato, 3 cucchiai di zucchero a velo.
Spremete le arance e mettetele in un pentolino insieme allo zucchero semolato ed ai tuorli, mischiate bene e quando il composto sarà liscio mettetelo a bagnomaria e continuando sempre a girare fate cuocere fino a che non si addensa un po'.Ora mentre questo si fredda montate la panna insieme allo zucchero a velo, quando sarà bella ferma  aggiungetela a cucchiaiate alla crema di arancia. Prendete la schiacciata, che avrete  preparato prima, e formate due dischi ( vi consiglio un coltello seghettato e ben affilato),farcite e mettete in frigo per qualche ora prima di servire.




                       

sabato 9 febbraio 2013

II CARNEVALE

Ieri mi sono arrivate le foto dei miei nipotini in maschera e così ho realizzato che questa era l'ultima settimana di carnevale. Noi non festeggiamo  più questo periodo dell'anno con lo stesso entusiasmo dei nostri nonni i quali si davano alla pazza gioia ballando, scherzando e soprattutto mangiando prima della magra Quaresima con i suoi digiuni e penitenze. La settimana finale era la più allegra e spensierata, il" giovedì grasso" era dedicato alle grandi abbuffate in compagnia tanto da prendere anche il nome di "berlingaccio" termine dispregiativo da "berlengo" di origine longobarda  il cui significato è appunto "tavolo dove si mangia". Il martedì le famiglie si riunivano intorno a tavole imbandite con tutte quelle cose  che fino a Pasqua non avrebbero più toccato.
. Da "berlengo" deriva anche "berlingozzo" dolce tipico del carnevale fiorentino

BERLINGOZZO.

Ingredienti:
Farina gr. 400
Zucchero gr. 200
2 uova e 2 tuorli
Burro gr. 100
Lievito di birra gr. 20
Scorza di limone
Semi di anice gr. 10
sale
Diluire il lievito con un po' di latte tiepido
Montare lo zucchero con le uova in modo da ottenere una crema chiara e spumosa , disporre sul tavolo la farina a fontana,quindi versare al centro le uova, il lievito , il burro ammorbidito, la scorza grattugiata,i semi di anice pestati ed un pizzico di sale.Impastando il tutto , otterrete una pallina morbida che farete lievitare in luogo tiepido. Se risultasse troppo morbida potete aggiungere un po' di farina. Dopo circa un'ora lavoratela un po' con le mani e disponetela in uno stampo che farete di nuovo lievitare. Quando avrà raggiunto il doppio del suo volume infornate a 180 gradi per circa 40 minuti

                                 

SCHIACCIATA ALLA FIORENTINA

Passeggiando per le vie di Firenze in questo periodo si possono trovare nei forni e nelle pasticcerie tutti i dolci tipici del carnevale, ci sono montagne di cenci friabili, grandi vassoi di frittelle , teglie di schiacciata alla fiorentina profumate di arancia. Quest'ultima è una versione un po' ingentilita  e semplificata dell'originale che richiedeva lo strutto e il lievito di birra.
Io qui passo la ricetta che faccio da 30 anni ed è sempre apprezzata

INGREDIENTI( per una teglia di circa 30 cm. di diametro a bordi bassi)
Farina gr. 400
Zucchero gr. 200
Latte gr. 100
Burro gr. 100
2 uova
2 arancie
Una bustina di lievito in polvere
poco sale
Zucchero a velo
Sbattere le uova con lo zucchero ed aggiungere il burro fuso, il succo delle arance e la sua scorza grattata, il latte,un pizzico di sale e per ultimo il lievito, mescolare bene ed incorporare la farina, porre nella teglia ed in forno medio per circa 25 minuti. Quando sarà tiepida cospargere con zucchero a velo.

giovedì 7 febbraio 2013

LE CARNI BOLLITE

Già alla fine dell'800 l'Artusi si era accorto che il 'benefico e comunissimo brodo' era una pietanza ormai al tramonto e si portava con sé tutti i piatti  frutto del riciclo come il ' lesso rifatto' nelle sue varie versioni e molti tipi di polpette. Senza dubbio nella società moderna la fine del brodo  è accentuata anche dai più ristretti tempi dello stare in cucina. Quel lesso che trionfava nelle tavole dei nostri nonni è offerto, ora, in rare trattorie come delizia. Ma al di là della presentazione più o meno bella ( o dell'impiattamento come ho sentito che dicono oggi ) poter  ritornare a certi sapori semplici può servire per capire la vita quotidiana e le condizioni economiche del paese che eravamo. E' provato che la tavola è cultura ed è specchio della   società. Oggi salta all'occhio di tutti che vivendo in un periodo in cui l'apparire è molto importante anche le pietanze sono spesso valutate per la loro valenza estetica. Negli anni del dopoguerra quando la nostra economia cominciava a crescere ma con tradizioni contadine ancora presenti si è formata una cucina naturale che con una sorta di nostalgica ricerca ha recuperato alimenti del buon tempo antico.
E' vero che oggi non è più facile come allora reperire carni naturali, visto il proliferare di allevamenti intensivi, ma se avete occasione di trovare carni sicure provate a fare un brodo come questo . Nel brodo potete fare una stracciatella e le carni potrete servirle con delle salsine stuzzicanti,e se ne avrete in avanzo provate il 'lesso rifatto'.




IL BRODO DI CARNE.

Ingredienti per circa 2 litri di brodo
Carne mista di manzo gr. 500 ( Potete scegliere tra muscolo, lucertolo, spuntatura di bistecca,pera,falda)
Un pezzo di osso spugnoso
poco zampuccio di vitella
1\2 pollo di campagna
1 cipolla
2 carote
U gambo di sedano con foglie
2 pomodori maturi non molto grossi
2 chiodi di garofano
Sale grosso
In una pentola capace mettete tutti gli ingredienti insieme a tre litri di acqua e bollite lentamente coperto per circa due ore.
Quando le carni saranno cotte ( si bucano bene con la forchetta) spengete , togliete le carni (ma il pollo sarà stato tolto prima) colate con un colino molto fitto e ponete in frigo per qualche ora così potrete togliere lo strato di grasso che si sarà formato in superficie

STRACCIATELLA

Come dicevo sopra con il brodo si preparava la stracciatella ( 1/2 uovo a testa battuto con un cucchiaio di parmigiano, sale, poca noce moscata e aggiunto al brodo in ebollizione)

                             

FRASCARELLI

Questa ricetta  è tipica della zona di Pienza, si ottiene della pasta mischiando 2 uova con 200 gr. di farina
Quando la pasta è pronta si riduce a forma di briciole fregandola con le mani. Quindi  si cuoce per pochi minuti nel brodo bollente. Si serve con del parmigiano grattugiato

LESSO RIFATTO

Ingredienti
300 gr. di lesso freddo
3 cipolle medie
4 pomodorini maturi
Olio, sale, pepe
Poca farina
Tritate le cipolle e fatele imbiondire in 4 cucchiai di olio extravergine di oliva , quando cominciano a diventare trasparenti buttateci il lesso fatto a fettine sottili e passato in un po' di farina, condite con sale e pepe, girate facendo attenzione che non si attacchi. Quando la carne sarà rosolata aggiungete i pomodori, se si dovesse prosciugare troppo potete bagnare con del brodo. Dopo circa 10 minuti sarà pronta, se vi piace potete aggiungere qualche filetto di acciuga e decorare con del prezzemolo tritato.


                                                    

mercoledì 6 febbraio 2013

LA TORTA DI ROSE

Spesso le mie ospiti quando partono dopo una vacanza in agriturismo sono solite chiedermi la ricetta delle cose che hanno maggiormente apprezzato della mia cucina. Io ,che al momento sono un po' indaffarata rispondo: " manderò una e.mail ". Poi però mi sono accorta che facendo la cosa  in maniera affrettata molte delle aspiranti cuoche finiscono per non capirmi. Per la "torta di rose" mi è capitato più di una volta, così ho deciso di esemplificare con maggior cura.
Ingredienti:
350 gr. di farina (meglio se manitoba)
Un cubetto di lievito di birra fresco
3 tuorli d'uovo
40 gr. di olio extravergine di oliva
150 gr. di latte
70 gr. di zucchero
la scorza di un limone
Per la farcia: 150 gr. di zucchero e 150 gr. di burro morbido ben montati tra loro tanto da formare una crema. ( Si può anche usare 200 gr. di marmellata o della  crema gianduia di cui ho già dato la ricetta.)
Portate il latte alla temperatura di circa 37 gradi poi mischiatelo con l'olio, lo zucchero il lievito ed i tuorli. Quando il  lievito si sarà sciolto, sul tavolo formate una fontana con la farina, al centro mettete il liquido che comincerete ad amalgamare prima con la forchetta poi con le mani fino ad ottenere una palla liscia. Fate un taglio a croce i ponetela coperta a lievitare in un posto tiepido. Quando avrà raddoppiato il suo volume lavorate un po' la pasta  con le mani e quindi stendetela con il mattarello mettendola tra due fogli di carta forno che avrete leggermente oliato. Otterrete una sfoglia di circa 2 cm. di spessore su cui stenderete la farcia . Arrotolate la sfoglia su se stessa tanto da ottenere un lungo cilindro, tagliatelo a tronchetti alti  4 cm che disporrete in una teglia su cui avrete disposto della carta forno. Dovranno essere distanziati in maniera da poter lievitare.Cuocete in forno preriscaldato a 180 gradi per circa 30 minuti.






                                                    









domenica 3 febbraio 2013

sugo di cinghiale


SUGO DI CINGHIALE


Ingredienti per 6 persone.

Polpa di cinghiale giovane kg 1,2
Polpa di vitello macinata grossa gr. 300
Polpa di pomodoro g.500
3 cipolle
3 carote
3 gambi di sedano
4 spicchi d'aglio
Rosmarino salvia alloro
3 Bacche di ginepro
2 chiodi di garofano
Vino rosso Olio di oliva
Sale e pepe


Tagliare il cinghiale a pezzetti pulendolo di grasso e callosità , metterlo in una ciotola con 1/2 litro di vino rosso e  1 cipolla, 1 carota,1 gambo di sedano, tritati grossolanamente, aggiungere 2 foglie di alloro e 2 rametti di rosmarino e salvia .Fate macerare in infusione una intera notte poi scolate e gettate via tutta la marinata. Mettete i pezzi del cinghiale in una casseruola e fateli andare a fuoco vivace in modo che si ottenga del liquido che eliminerete. Quando la carne comincia ad asciugarsi aggiungete 1 bicchiere di olio di oliva , 1 carota, 1 gambo di sedano, una cipolla, tagliati a pezzi ed i restanti aromi,  sale e pepe . Il fuoco sarà sempre abbastanza alto  e la carne prenderà un colore dorato, sfumate con un bicchiere di vino. Intanto in un'altra casseruola avrete fatto arrostire in 4 cucchiai di olio la carne di vitello insieme ad un trito ottenuto dalla carota il sedano ed la cipolla restanti . Quando il vino nel cinghiale sarà evaporato aggiungete il pomodoro e la carne di vitello, abbassate la fiamma e continuate a cuocere per qualche ora. Quando i pezzi del cinghiale si potranno bucare facilmente con la forchetta prendetene la metà e fuori dal fuoco tritateli a coltello   , quindi rimetteteli nel tegame e continuate per un po' la cottura, se il sugo si dovesse asciugare troppo potete aggiungere del brodo.
 Con il fondo di cottura potrete condire sia la pasta che la polenta mentre i restanti pezzi li userete come secondo accompagnati ad un contorno di verdura cotta.



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Questo metodo di cucinare contemporaneamente il sugo per la pasta ed il secondo era molto in uso nelle nostre campagne, ed è il metodo che si usava  anche per il sugo di altri animali, dal coniglio all'oca alla lepre.
Così facendo  il condimento era molto saporito e si praticava un risparmio di energia e di tempo.


                                                                 

il mio ragu di carne chianina

Dopo la pasta fatta in casa mi sembra logico di passare quello che per noi  è il condimento più classico cioè il ragù di carne. Nel nostro lessico è spesso chiamato anche sugo. Ma i due non sono la stessa cosa,  ci sono delle differenze sostanziali, infatti il sugo si fa con la carne intera o a pezzi che poi sarà tritata finemente dopo cotta , mentre nel ragù si usa la carne macinata,in questo gli odori si mescolano alla carne, nel sugo si fanno soffriggere  prima. Così i condimenti con carni diverse dal vitello li chiameremo sempre sugo perché come vedremo si fanno usando le carni in pezzi.

Ingredienti per 6 persone:

Carne magra di vitellone macinata grossa g 300
Carne magra di maiale macinata g. 100
Pomodori maturi o pelati g 400
Una cipolla grossa
2 Carote
1 Gambo di sedano
Vino rosso
olio di oliva
sale e pepe


Tritare  gli odori (si può usare anche il robot da cucina) , metterli in una casseruola insieme alle due carni , 1\2 bicchiere di olio di oliva e sale grosso, con il mestolo di legno amalgamate bene tutti gli ingredienti. Cominciate la cottura con un fuoco abbastanza alto fino a quando la carne comincerà ad asciugarsi e quindi si arrostirà. E' il momento di sfumare con 1\2 bicchiere di vino rosso e di abbassare il fuoco. Quando il vino sarà evaporato unite i pomodori e continuate la cottura per ancora 1\2 ora. Aggiustate di pepe .


Questa non è la ricetta tradizionale del ragù toscano ma una mia rielaborazione semplificata ed alleggerita anche nei tempi di bollitura.Con questa ricetta se la carne è di prima qualità se ne guadagnerà in gusto e leggerezza.