In passato alcune persone hanno mostrato una certa diffidenza per questa carne ( nel dopoguerra esisteva spesso il sospetto che venisse servito gatto ) poi c'è stato il fenomeno dell'adozione di questi docili animali come domestici da qui lo scarso entusiasmo per la loro carne . Io invece ho il ricordo del" coniglio di nonna Maria " come di uno dei piatti più saporiti e più profumati della mia infanzia. Erano sempre conigli allevati in campagna con mangimi naturali ben "graniti" ma non duri come diceva lei.Infatti, ho saputo poi, un buon coniglio deve avere intorno ai 5 mesi di età e pesare circa un chilo e duecento grammi.
Per cucinarlo alla maniera di mia nonna mi servono:
Un coniglio di campagna
2 pomodori maturi ( o l'equivalente conservati )
Una cipolla grossa
Due carote
Un gambo di sedano
uno spicchio d'aglio
Rosmarini e Salvia
Basilico (quando possibile)
Vino bianco
Olio di oliva
Sale e pepe
Tagliare il coniglio senza testa, in dodici pezzi, tenerlo in bagno in acqua fresca per un'ora quindi porlo in un tegame senza olio,accendere un fuoco un po' vivace in modo che la carne butti fuori l'acqua che dovrà essere eliminata. Quando il tegame rimarrà asciutto mettere 1/2 bicchiere di olio di oliva, l'aglio e la cipolla, la carota, ed il sedano tagliati grossolanamente, il rosmarino e la salvia legati in un mazzetto. Appena la carne comincerà a colorirsi, bagnare con un bicchiere di vino bianco che dovrà evaporare ,a questo punto salare pepare e aggiungere i due pomodori tagliati a tocchetti. Cuocerà ancora per un'ora a fuoco basso, se necessario si può ammorbidire con qualche cucchiaio di acqua calda.
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