giovedì 31 gennaio 2013



LA PASTA ALL'UOVO FATTA IN CASA


Ingredienti per 4 persone:
200 g. di farina
2 uova
1 pizzico di sale
Formatecon la farina una fontana nella spianatoia di legno, all'interno ponete le due uova ed il sale, cominciate ad impastare con la forchetta e quando   prenderà consistenza aiutatevi con le mani, otterrete una pallina liscia e soda. Fatela riposare per circa un'ora, a temperatura ambiente ma fuori dall'aria, perché potrebbe seccarsi in superficie. Stendetela con il mattarello il più sottile possibile
quindi ponetela su un canovaccio infarinato e lasciatela asciugare un po'. Dovrete controllarla perché non si deve seccare troppo altrimenti quando la taglierete si rompe ma non deve essere troppo asciutta perché quando andrete a tagliarla si attacca . A questo punto passate sulla sfoglia una spolverata di farina(molto poca) e piegatela su se stessa tanto da formare un lungo cannellone che taglierete in dischetti di circa 1 cm di altezza per fare delle tagliatelle, o di circa 3 cm per fare delle pappardelle. Sciogliete la pasta che è pronta per la cottura.




                                                
  
                                              
                           




Fare la pasta in casa non è più in uso sia perché è molto facile reperirla nei molti  negozi di pasta fresca che sono nati ormai in tutto il mondo, sia per la convinzione, a mio avviso errata, che questa sia la stessa cosa di quella tirata con il mattarello nella spianatoia di legno.La differenza sta proprio nei materiali di contatto, il legno dona una porosità maggiore ed una irregolarità nello spessore che sono poi evidenti quando la pasta incontrerà i sughi e le salse. Anche l'uso della macchina per tirarla è una scorciatoia che però non ripaga della differenza nel risultato. Io penso che se provate vi accorgerete che non è così difficile come si può pensare ed anche il tempo di realizzazione non è poi molto più lungo.


mercoledì 30 gennaio 2013

I PANINI AL LATTE




Vi ho dato la ricetta della crema gianduia , potete  mangiarla con il cucchiaino ma è buona anche sopra del pane appena fatto .Se volete fare dei panini morbidi e gustosi questa è la ricetta.
Ingredienti:
550 gr. di farina manitoba
250 gr. di latte
1 uovo ed 1 tuorlo
60 gr. di olio extravergine di oliva
10 gr. di zucchero
10 gr. di sale
1 cubetto di lievito di birra
Intiepidite il latte poi aggiungete l'olio, lo zucchero,l'uovo,e il lievito amalgamando bene il tutto. Ora preparate sul tavolo una fontana con la farina a cui avrete mischiato il sale. Nel centro ponete il latte con gli altri ingredienti e aiutandovi prima con la forchetta e poi con le mani formate una palla che inciderete con un coltello e porrete a lievitare in luogo tiepido. Dopo circa un'ora l'incisione si sarà aperta voi prendete la pasta,  lavoratela  ancora un po', poi formate un cilindro di 6 cm. di diametro. Tagliate 26 pezzi che disporrete in una teglia in cui avete disposto della carta  forno.Spennellate i panini con il tuorlo dell'uovo sbattuto e poneteli di nuovo a lievitare. Quando saranno raddoppiati di volume infornateli a 180 gradi per circa 20 minuti.


                                                   

lunedì 28 gennaio 2013

la crema gianduia



I bambini, ma anche i grandi amano molto la nutella che è uno dei miti del prodotto italiano nel mondo.Anche in casa mia è molto apprezzata. Proprio perché in famiglia  se ne faceva un discreto uso ho cercato di sostituirla con un prodotto più artigianale più fresco ed mio avviso molto buono.


CREMA GIANDUIA

Ingredienti:
60 gr. di nocciole tostate
100 gr. di cioccolato fondente
100 gr. di zucchero
70 gr. di burro
100 gr. di latte intero

Polverizzate nel frullatore lo zucchero insieme alle nocciole
Mettete in un pentolino il latte, il burro ed il cioccolato e fatelo sciogliere a bagnomaria, fino a quando sarà diventato una crema omogenea . Ora tenendo sempre sul fuoco  aggiungete le nocciole e lo zucchero continuando sempre a girare per circa 8 minuti. Ancora caldo versatelo in un vasetto che conserverete in  frigo.
 Se preferite avere un gusto più morbido e maggiormente adatto ai bambini provate con le dosi che seguono.
100 gr. di nocciole tostate
150 gr. di zucchero
100 gr. di cioccolato fondente
100 gr. di cioccolato al latte
100 gr. di coccolato bianco
200 gr. di latte intero
150 gr. burro
       

                                         
                                                     
Questa crema può essere usata anche per fare dei dolcetti al cioccolato , In questo caso farete una pasta frolla con
100 gr. di zucchero
120 gr. di burro morbido
300 gr. di farina
1 uovo ed 1 tuorlo
Impasterete gli ingredienti molto velocemente con le mani per ottenere una palla omogenea che metterete a riposare per 1 ora in frigo. Ne stenderete i 2/3 con li mattarello e ci metterete sopra la crema gianduia poi con la restante pasta farete delle striscioline che metterete sopra.In forno a 180 gradi per 30 minuti.Quando sarà fredda fate dei quadratini di circa 4 cm. di lato 
Un suggerimento, quando andrete a stendere la pasta sarà molto più agevole se la metterete tra due fogli di carta forno leggermente oliati.



                                                     


domenica 27 gennaio 2013

il compleanno di mio nipote

E' passato qualche giorno dal mio ultimo post perché ho dovuto lavorare un po' in cucina per preparare la festa di compleanno di mio nipote Arturo. Ho preparato delle cose che potessero essere consumate in libertà .Così ho optato per le frittelle, i cenci alla fiorentina, dei panini al latte che piacciono sempre ai bambini, dei tegolini di pasta frolla con crema gianduia oltre ad alcune torte e focacce che ho cotto nel mio forno a legna.

LE FRITTELLE DELLA NONNA
Ingredienti:
200 gr. di farina
15 gr. di lievito di birra
100 gr. di riso
2 tuorli ed 1 uovo intero
50 gr. di uva sultanina
25 gr. di pinoli
120 gr. di zucchero
Latte circa 600 gr.
La scorza grattugiata di un limone
Un padellone da frittura con olio di semi (mai semi vari)
Fate bollire il riso in 500 gr. di latte e quando sarà cotto al punto giusto toglietelo dal fuoco e fatelo raffreddare. Intanto in una ciotola mettete 40 gr. di farina ed il lievito che avrete fatto  ammorbidire con qualche cucchiaiata di latte tiepido; lavorate bene in modo da ottenere una piccola palla  in cui  praticherete sopra un taglio a croce e porrete in una terrina per lievitare. Potrebbe essere necessario circa mezz'ora.
Se il riso  e diventato tiepido incorporate  la farina rimasta, i tuorli e l'uovo intero, un pizzico di sale,l'impasto lievitato che si sarà raddoppiato, l'uvetta, i pinoli, la scorza del limone e 20 gr. di zucchero. Mescolate bene il tutto, fate ancora riposare per 20 minuti in luogo tiepido, poi gettate a cucchiaiate l'impasto nell'olio fumante. Quando le frittelle saranno ben dorate prendetele con la schiumarola e poggiatele in una carta assorbente quindi in un piatto dove avrete messo i 100 gr. di zucchero  e giratele in modo che  questo si attacchi da tutte le parti. Sono pronte per andare in tavola.



                                                                 
                                            


CENCI ALLA FIORENTINA

Ingredienti
350 gr. di farina
50 gr. di burro morbido
2 uova intere
20 gr. di zucchero
Zucchero vanigliato
Un padellone da frittura con abbondante olio


Sul tavolo preparate una fontana con la farina, mettete in mezzo il burro, le uova, i 20 gr di zucchero ed un pizzico di sale, iniziate l'impasto con le dita incorporando lentamente la farina: Appena ha preso corpo lavorare con le palme delle mani. Otterrete una palla leggermente dura che metterete in un panno e farete riposare per circa un'oretta in un posto fresco. Ora  dividete la pasta in 4 pezzi e con  l'aiuto del mattarello tiratela  in sfoglie di circa 3 mm.  Tagliate a strisce lunghe circa 10 cm. e larghe 4 cm. passatele nell'olio bollente fino a quando non saranno ben colorate. Mettetele sopra una carta porosa per assorbire l'olio in eccesso quindi nel piatto di portata a piramide cospargendo i vari strati con lo zucchero a velo.



                                           

martedì 22 gennaio 2013

crostini classici



I crostini oggi si usano come antipasto ma la loro origine deriva da usanze antiche. Infatti se guardiamo quadri che rappresentano banchetti rinascimentali ci accorgiamo che le tavole erano
imbandite di pietanze ma non c'erano piatti, quindi quando non si mangiava con le mani si usava mettere le pietanze su delle fette di pane. Queste fette raccoglievano tutti i sughi diventando molto gustose. Successivamente si cominciò ad abbrustolire il pane, che spesso era fatto qualche giorno prima,  per rinfrescarlo, poi si bagnò anche con del brodo per ammorbidirlo. Oggi nessuno bagna più i crostini perché così perdono di consistenza.
In Toscana, come per molte altre pietanze, anche quelli che vengono chiamati crostini classici, sono diversi in base alle aree geografiche. Ce ne sono con tutte le frattaglie del pollo comprese le creste
( Cibreo) , con soli fegatini di pollo. Con fegatini e milza, con sola milza. Tutti comprendono capperi ed acciughe e la stessa tecnica per la realizzazione. Io vi darò la ricetta di quelli che ho avuto per tradizione da una vecchia zia che viveva in Valdarno .



                                                        

I CROSTINI DI ISOLINA

Ingredienti per 6 persone:

Fegatini di pollo gr. 350
1 cipolla piccola
1 carota
1 costa di sedano
1 cucchiaio di capperi
3 filetti d'acciuga
Vino bianco
Poco brodo
2 cucchiai di sugo di carne.
Pane casalingo
Olio di oliva
Sale e pepe.
Tritare finemente la cipolla, la carota, il sedano, metteteli in una casseruola con 4 cucchiai di olio,
quando gli odori cominciano ad imbiondire aggiungete i fegatini , ben presto cominceranno ad asciugarsi , è l'ora di sfumare con del vino. Dopo circa una mezz'oretta tritate tutto grossolanamente e rimettete nella casseruola aggiungendo i capperi tritati ed e filetti d'acciuga,continuate la cottura. Se si asciugasse troppo bagnate con del brodo. Cinque minuti prima di ritirare dal fuoco aggiungete
il sugo di carne ed amalgamate bene. Spalmate su fettine di pane abbrustolito.
A Siena al posto del sugo di carne si mette insieme ai fegatini della polpa di milza, non posso dire quale sia il migliore, il risultato è decisamente diverso.


lunedì 21 gennaio 2013

Il cavolo nero ed i porri

Visto che ho cominciato a parlare delle verdure dell'orto in inverno non posso ignorare un paio di ricette che sono molto frequenti nella nostra cucina nei periodi freddi, mi riferisco alla crema di porri ed alle costine di maiale con il cavolo nero.



COSTINE CON CAVOLO NERO

Ingredienti per 4 persone

12 costine tagliate osso per osso (possono essere sostituite con 4 bistecchine di maiale)
Cavolo nero g. 600 ( può essere sostituito da foglie di verza o cime di rapa)
2 spicchi d'aglio
Semi di finocchio
Vino rosso
Olio di oliva
Sale e pepe

In una casseruola abbastanza capace mettete 8 cucchiai di olio di oliva, l'aglio schiacciato, un
cucchiaino raso di semi di finocchio e fate rosolare, poi aggiungete la carne e quando comincerà a prendere colore in tutte le sue parti bagnate con un bicchiere di vino rosso dopo aver salato e pepato
Quando il vino si sarà ritirato unite il cavolo che avrete precedentemente lessato e fatelo insaporire per qualche minuto. Se volete potete aggiungere ancora pepe.


                                                 


CREMA DI PORRI

Ingredienti per 4 persone

6 porri
1 litro di brodo
5o g. di burro
Farina
Parmigiano grattugiato
Sale e pepe


Tagliare i porri a fettine sottili (solo la parte più chiara) rosolare con il burro , quando cominciano ad appassire aggiungere due cucchiai di farina quindi qualche cucchiaiata di brodo , quando il tutto comincia a restringersi versate il brodo restante facendo bollire così per circa 40 minuti.
Dovrà apparire come una crema che servirete con parmigiano grattugiato e volendo crostini di pane
tostato



Nella cucina moderna troviamo una miriade di vellutate e creme di verdure ma questa ha tradizioni antiche. Già nel rinascimento a Firenze in occasione di speciali feste si mangiava la “Porrea”, non è chiaro se fosse questa crema oppure una torta salata di porri , resta il fatto che da qui è nata la parola "purea" e quindi il francesismo "puré".








venerdì 18 gennaio 2013

I GOBBI

Come dicevo qualche giorno fa, io amo cucinare  le verdure di stagione. In Toscana in inverno  abbiamo molti prodotti dell'orto che caratterizzano la nostra tavola, dal cavolo nero ,che è uno degli elementi di base per la ribollita, alle cime di rapa che in campagna da sempre si servono con le coste di maiale. Ma i gobbi!!, i gobbi sono per me il meglio di questo periodo. Il loro aspetto è simile a quello del cardo ma il sapore è un'altra cosa. Si distinguono per il loro colore decisamente più chiaro (i nostri contadini li proteggono dalla luce incartandoli per qualche mese prima di mandarli in cucina ) e per la loro forma ricurva. Si possono servire in sformato oppure ripassati con poco pomodoro e parmigiano. Questa è la ricetta più semplice più leggera e in famiglia la preferiamo perché  il gusto della verdura non è coperto da quello dei formaggi

GOBBI RIPASSATI.
Ingredienti per 4 persone
Un gobbo di circa 800 g.
Farina
Qualche pomodorino fresco
olio,sale, pepe
aglio
parmigiano grattugiato.

Pulite il gobbo eliminando il torsolo e le costole più dure: Tagliate i gambi a pezzetti lunghi circa 7 cm. cercando di eliminare la parte fibrosa, mettete i pezzi in acqua acidulata con del limone in modo che non anneriscano. Prendete una pentola con abbondante acqua, quando bolle immergete i gobbi e fateli cuocere piano fino quando non si bucheranno con la forchetta . Scolateli e fateli raffreddare. Prendete una padella abbastanza grande metteteci cinque cucchiai di olio di oliva e cinque spicchi di aglio, quando cominciano ad imbiondire aggiungete i gobbi che avrete passato nella farina.. Fate rosolare da tutte le parti, salate, pepate e  aggiungete i pomodorini  tagliati a metà , fate cuocere ancora per qualche minuto, prima di andare in tavola  spolverate con abbondante parmigiano.






giovedì 17 gennaio 2013

DADO DI CARNE




A proposito di alimenti naturali,in cucina spesso abbiamo bisogno di un concentrato di sapore
che usiamo diluito per ammorbidire carni e verdure,il dado. Io ne ho sempre limitato l'uso fino a
quando non sono riuscita a farlo in casa con prodotti sicuri ed il cui risultato oltre che buono
è anche sano.
Ingredienti:
300 g. di polpa magra di vitello
300 g. di sale grosso
300 g. di odori da brodo (sedano, carota, cipolla, aglio)
Una foglia di alloro e un rametto di salvia
Un pomodoro
30 g. di vino rosso
2 chiodi di garofano
Chiedete al macellaio  di passarvi  la polpa due volte alla macchina tritacarne. Mettete nel frullatore
gli odori da brodo e tritateli grossolanamente poi uniteli in una casseruola al vino, la carne, il sale, il pomodoro, l'alloro, la salvia, i chiodi di garofano e fate cuocere coperti per circa 30 minuti a fuoco medio.
 Rimestate regolarmente in modo che non si attacchino. A fine cottura il sale sarà ben fuso con gli altri ingredienti ed il vino evaporato. Togliete l'alloro e la salvia e passate il restante nel frullatore omogenizzando il più possibile.
Il dado è pronto e lo potrete conservare in frigo fino a 3 mesi.




martedì 15 gennaio 2013

LE MELE DI "DON PANCANTI"



Con l'evoluzione del mercato globale negli ultimi tempi abbiamo tutto l'anno ogni genere di frutta e
verdura,così il cocomero a Febbraio e i pomodori sempre. Le mele  fanno mostra di sé rosse e succose da Gennaio a Dicembre. Ma non è sempre stato così.  Ricordo il Luglio di circa  cinquanta anni fa durante  la mia prima vacanza da sola in una colonia estiva gestita dall'azione cattolica. La retta era bassa ma la mensa era quasi francescana. Il pasto finiva sempre con una mela che noi chiamavamo " la mela di Don Pancanti".
Don Pancanti era l'economo ed aveva ottenuto da un benefattore  produttore  uno stok di cassette di mele che conservava in un angolo fresco del giardino. I frutti erano ancora rotondi ma un po' avvizziti, il colore che non  era più fresco e vivace aveva assunto  un marroncino rugginoso per niente invitante. Così quelle sedici ragazze adolescenti ne facevano  motivo di ironia e scherno in ogni occasione.  Ho ripensato spesso a quei giorni  spensierati ed allegri ma anche a quelle mele il cui sapore oggi non avrebbe avuto niente da invidiare a quello di alcune superdotate, saperconservate , superlucidate dei giorni nostri  Oggi il problema è, secondo me, la raccolta che avviene troppo presto rispetto alla maturazione e l'uso di conservanti chimici per renderle desiderabili tutto l'anno.Io cerco ,entro i limiti del possibile, di far entrare nella mia cucina dei prodotti di stagione e quindi anche le mie ricette sono quasi sempre legate alla stagionalità:


                                                 

domenica 13 gennaio 2013

Risotto al nero di seppia




Per 4 persone:

Riso: g. 300
Una grossa cipolla
1 confezione di nero di seppia
300 g. di gamberetti sgusciati
olio di oliva
sale e pepe
brodo

In una pentola mettete 5 cucchiai di olio e fateci rosolare la cipolla tagliata grossolanamente quando questa sarà imbiondita buttate il riso e fatelo tostare per qualche minuto, poi sfumate con mezzo bicchiere di vino bianco e quando sarà completamente evaporato aggiungete piccole quantità di brodo o acqua bollente portando a una cottura molto al dente.. Intanto in un'altra padella avrete messo due cucchiai di olio e due spicchi d'aglio quando l'olio sarà caldo buttate i gamberetti e appena asciugano sfumateli con pochissimo vino proseguite la cottura per pochi minuti. Prima di andare in tavola riposizionate il riso sul fuoco e amalgamate il nero di seppia ed i gamberetti. Sul piatto decorare con prezzemolo tritato.


                                                        

Crostini di magro della vigilia di Natale


La vigilia di Natale ho fatto la cena di magro per la famiglia e mi pace qui di seguito parlare dei
piatti che hanno avuto un buon apprezzamento anche da un pubblico esigente e che non è solito perdonarmi nulla.




CROSTINI DI BACCALA'

Ingredienti per 4 persone:

Baccalà ammollato: g. 600
2 spicchi d'aglio
prezzemolo
pane casalingo
olio d'oliva
sale e pepe


Fate il baccalà in due pezzi e incartatelo dentro a due distinte parti di carta di alluminio,mettetelo in abbondante acqua fredda fatelo bollire per circa mezz'ora, lasciate raffreddare quindi scolatelo e tagliuzzatelo togliendo eventuali lische e la pelle, ora salatelo se necessario e aggiungete qualche goccia di limone e poco pepe.


In passato veniva messo in un mortaio pestato bene incorporando 6 cucchiai di olio di oliva fino ad ottenere una crema liscia da servire sopra a fette di pane abbrustolite.


Oggi si può ottenere lo stesso risultato in poco tempo usando la frusta elettrica con cui si monta la panna. Questa ricetta è tipica della zona di Grosseto. Ma in Italia e precisamente in Veneto ne esiste un'altra che la ricorda un po' ed è il Baccala' Mantecato . In questa ricetta dopo aver lessato il baccalà e raffreddato si pulisce dalle lische e dalla pelle, quindi con le solite fruste si monta con circa 250 g. di olio di semi (io uso l'olio cuore ).












Quindi si serve su del pane abbrustolito ma se vi piace anche passato con un po' di aglio.












CROSTINI DI FORMAGGIO E NOCI

Ingredienti.

100g di gherigli di noci
150g di Emmental
50 g. di ricotta
sale e pepe

Mettere nel frullatore il formaggio e le noci, triturare grossolanamente. Spostare il composto in una ciotola , unire la ricotta sale e pepe. ( Potete sostituire la ricotta con della panna se volete un impasto più morbido). Spalmate in quantità abbondante su delle fettine di pane, .gratinare e servire caldi.



 CROSTINI DI RADICCHIO ROSSO

Ingredienti:

Una palla di radicchio rosso
parmigiano grattugiato g.40
Aglio
aceto
Olio di oliva
Sale e pepe
Pane toscano tagliato a fettine di mezzo cm di altezza.
Tritare finemente il radicchio e l'aglio, mescolare insieme anche il parmigiano . A parte emulsionare tra loro 4 cucchiai di olio e 2 cucchiai di aceto, sale e pepe. Con questa salsa condire il radicchio e porre a mucchietti su fettine di pane leggermente abbrustolite.


                                                   





         

giovedì 10 gennaio 2013

Ribollita




E' una delle ricette simbolo della cucina toscana ma , poiché negli ultimi decenni c'è stata una crescente curiosità sui nostri piatti della tradizione, molti si sono improvvisati esperti e semplificando,hanno effettuato dei cambiamenti che sono qualche volta sostanziali nel risultato .
Io che ho vissuto il periodo in cui tutto questo era la vita quotidiana ne vedo le differenze e mi piacerebbe che quello che le nostre nonne hanno aggiustato di tecnica e di gusto non andasse perduto.




Ingredienti:
pane casalingo raffermo: g.300
fagioli cannellini secchi g. 400
10 foglie di cavolo nero
mezzo cavolo verza piccolo
3 mazzetti di bietola
2 patate
3 carote
3gambi di sedano
3 cipolle
2 pomodori (in mancanza si possono usare quelli conservati)
olio extravergine di oliva

Ammollare i fagioli per 12 ore quindi lessarli in due litri di acqua fredda con sale aglio salvia.
In 2 casseruole di diverso diametro, mettere dell'olio tanto che copra abbondantemente il fondo, quindi tagliate grossolanamente, in quella più grande 2 cipolle, 2 coste di sedano ,2 carote; nell'altra
1cipolla , 1carota, 1costa di sedano, fate cuocere a fuoco vivo. Quando le verdure si saranno appassite, nella pentola più piccola aggiungete i fagioli che avete precedentemente cotto con la loro acqua di cottura e un pomodoro,
nella grande i cavoli , la bietola ,1 pomodoro, le patate , tutte grossolanamente tritate . coprite e abbassate il fuoco
A questo punto le verdure dovrebbero iniziare la cottura con la loro acqua di vegetazione se si asciugano troppo potete aggiungerne un po' voi.
Dopo circa 1\2ora aggiungete alle verdure della pentola dell'acqua tanto da coprirle.
Continuate la cottura per ancora 1ora circa. Intanto dividete i fagioli ,metà li passerete al mini pinner l'altra metà
li lascerete interi.
Quando le verdure saranno cotte aggiustate di sale e mischiate sia i fagioli passati che quelli interi con il loro brodo, fate alzare il bollore ma sempre girando perché il brodo di fagioli tende a depositarsi nel fondo e quindi ad attaccarsi.
Ora prendete il pane fatelo a fettine sottili e passatelo in forno quindi insaporitelo strofinando sopra dell'aglio.
Prendete una ciotola da forno meglio un tegame di coccio vecchia Toscana e partendo da un primo strato di pane alternate con il brodo e olio extravergine di oliva a filo , quindi pane e brodo e olio.


martedì 8 gennaio 2013

Bistecca alla fiorentina


Di solito fuori dalla Toscana si fa un po' di confusione su questo termine. In tutta Italia quando si
dice “fiorentina” si intende la bistecca tagliata nella lombata con l'osso in mezzo a forma di T e alta circa 3 cm. In Toscana questa è solo e semplicemente “bistecca”, termine che altrove indica delle modestissime “ fettine”di carne che da noi prendono proprio questo nome.

Anche per la cottura ci sono una quantità di luoghi comuni che danno luogo ad errori che noi chiamiamo “sacrilegi”perché tradiscono la tradizione ma anche il gusto di questo piatto . C'è chi fa marinare la carne nell'olio prima di cuocerla ( l'Artusi diceva che così la carne sa di moccolaia). C'è chi mette del sale prima di passarla sul fuoco e chi quando procede a girarla la buca con la forchetta, in entrambi questi due ultimi casi il sangue uscirà ed avremo una carne stopposa.
Oggi si usano bistecche sempre più alte e più grosse e si servono in tagliata soprattutto per praticità
ma la vera bistecca della tradizione deve essere non più di 800 g e venire da vitelloni di razza chianina di circa 24 mesi di età .

Per la cottura dovremo tener presente quanto segue.

Accendere il fuoco in tempo tanto da aver una brace viva ma senza fiamma, mettere sopra una gratella in modo che la carne rimanga a circa 10 cm. Dalle braci .Quando la gratella si sarà ben arroventata appoggiate con le mani la bistecca a temperatura ambiente e fate cuocere per circa 5 minuti, quindi giratela aiutandosi con una paletta e mettete del sale grosso sulla parte già cotta tenendo sul fuoco altri 5 minuti. Pulire del sale grosso che sarà rimasto e salare l'altra parte.
Si serve su un piatto che avrete preriscaldato spolverizzata di pepe appena macinato.





domenica 6 gennaio 2013

sono Gabry mi presento...e torta pere e cioccolato


Sono ormai 12 anni che ricevo gli ospiti in questo posto che si chiama " Agriturismo" ma che ,in effetti, io considero la mia casa.
Mi sono trasferita qui in pianta stabile circa 5 anni fa e non tornerei in città per nessun motivo al mondo. Molti degli ospiti che si sono affezionati negli anni mi hanno stimolato a coltivare questa mia passione per la cucina incoraggiandomi a continuare un percorso che all'inizio era un po' incerto. Infatti tanto era l'entusiasmo ma poca l'esperienza.
Avevo sempre cucinato per la famiglia e per cene tra amici con l'unica scuola la curiosità sui piatti della nostra tradizione e un occhio alla cucina internazionale. Il vivere in questa casa del '500 con grandi fuochi e muri in pietra  mi ha stimolato facendomi ritornare con il pensiero a quando bambina accompagnavo la nonna a trovare i parenti in campagna ed ho ripensato a quelle atmosfere a quei profumi e a quei sapori.
Così è nato in me il desiderio di rivivere quelle esperienze e condividerle con altri oltre che con la famiglia, che ha adottato questo posto come punto di ritrovo nelle date importanti dell'anno. Ho impiegato tre anni per decidermi a scrivere qualcosa su ciò che è diventato per me un piacevole lavoro. I miei piccoli segreti in cucina ,come la rielaborazione di piatti della tradizione e la messa a punto di alcune nuove ricette sono tutti testati sul campo e approvati dagli ospiti che nel tempo si sono avvicinati alla mia tavola.Essi mi hanno stimolato incoraggiandomi.Ogni anno molti sono tornati e parlando nei nostri dopo-cena  spesso mi hanno chiesto "a quando il libro di cucina", la mia risposta si è spesso riferita alla mancanza di tempo ma soprattutto al fatto che in Italia negli ultimi tempi il settore è uno dei più inflazionati. Poi in questi mesi invernali ho pensato che forse un gioco come un blog  può essere di aiuto per sentirsi meno soli in questa parte della Toscana ancora un pò selvaggia.
In questo Natale ho presentato a degli amici di mio figlio una torta di cioccolato pere e scorzette dio arancia e siccome ha avuto una certa approvazione ne passo qui la ricetta.
E' una rivisitazione della classicissima torta di mele toscana ma con un sapore più Natalizio dato  l'arancia ed il cioccolato.


TORTA CON PERE,CIOCCOLATO E SCORZA DI ARANCIA

 Ingredienti:
300 g. di zucchero
200 g. di farina
100 g. di burro
3 uova
60 g. di latte
3 grosse pere
100 g. di cioccolato fondente amaro tagliato a tocchetti
la scorza di una grossa arancia
1 bustina di lievito per dolci


Montare bene lo zucchero con le uova ed il burro ammorbidito tenendolo a temperatura ambiente, quando questo impasto apparirà chiaro e spumoso aggiungere il latte e la farina e per ultimo il lievito.
Preparare una teglia per dolci di circa 26 cm. mettendo sul fondo della carta forno, quindi versare l'impasto e
sopra metà delle pere pulite e tagliate a pezzi piuttosto grandi quindi il cioccolato e la scorza dell'arancia (solo la parte arancione) tagliata a striscioline molto sottili, poi le restanti pere. Infornate con forno preriscaldato a 170 gradi per circa h 1.15'

Se invece volete fare la TORTA DI MELE della tradizione toscana userete lo stesso impasto ma sostituirete
la farcitura che comprenderà 4 grosse mele,30 g. di pinolo, la scorza del limone e 50 g. di uvette. La cottura anche in questo caso sarà a 170 gradi e per un tempo di circa h.1.15'.La cottura può sembrare lunga ma la frutta dovrà risultare ben cotta e amalgamata all'interno della torta.